Dopo l’annuncio che Alessandro Zanella la prossima stagione non sarà più l’allenatore del Santamargherita, il Presidente Sergio Ruzzenente ripensa alle tanti stagioni vissute assieme al tecnico polesano.
Cosa ti ha convinto anni fa ad affidare la Prima Squadra a Zanella?
Per noi era un po’ una scommessa. Volevamo un allenatore di qualità, dopo un periodo di incertezza sulla conduzione tecnica ma con il desiderio di intraprendere un percorso di qualità, e una fortunata coincidenza ci portò a contattarlo , Il consiglio che ci diede Umberto Nalio, uomo di rugby polesano, fu veramente buono .
Come è stato lavorare assieme e come valuti l’esperienza in queste stagioni?
Tutto è agevolato dalla facilità nel rapporto sia umano che professionale. E’ sempre stato molto esigente con la squadra e con se stesso, e credo che l’esempio sia il miglior modo per pretendere sia dai giocatori che dalla società comportamenti e obbiettivi condivisi.
Ora gli affidate la delicata categoria Under 18 e in generale il progetto sui giovani…
E’ chiaro e si vede come il Valpolicella è cresciuto in queste stagioni. E vogliamo posizionarci sempre più in alto sia come organizzazione che come bagaglio tecnico. Stiamo elaborando azioni positive, già iniziate dall’allenatore Bonfante, per raggiungere questo obiettivo, e pensare di raggiungerlo privandosi di una persona come Alessandro sarebbe un grave errore.
Il suo più grande merito?
Ha plasmato tanti ragazzi, che sono divenuti attorni protagonisti e di qualità nel campionato di Serie A. Abbiamo raggiunto prestigiosi traguardi.
Quale il più bello?
Le emozioni sono state tante Ricordo volentieri la promozione in A2 e l’emozione dei playoff per l’Eccellenza, dove il passaggio del turno per giocarsi la finale era alla nostra portata .Però l’emozione di giocare all’Aquila davanti a 5000 spettatori, in una partita decisiva per raggiungere nuovamente i playoff, persa all’ultimo minuto con grandi applausi dei spettatori, e nel giorno di ricordo del sisma, fu bellissimo.