Mentre giocatori e staff tecnico fremono per tornare in campo, ci sono altri componenti della squadra che lavorano “nell’ombra”, riuscendo a tenere alto il morale e risolvendo ogni più piccola criticità.
Giuseppe Ceradini e Gianluca Righetti, all’anagrafe giallorossa “Beppe” e “Silver Fox”, rappresentano perfettamente la continuità che il Valpo ricerca, per trasmettere i valori del Club a tutte le generazioni.
“Sicuramente è una responsabilità importante ma non vogliamo fermarci a questo. Il Club sta lavorando costantemente per innalzare il proprio livello, di pari passo noi cerchiamo di crescere professionalmente.
Io ad esempio – dice Beppe, sto leggendo diversi libri e racconti di grandi Team Manager nella storia del rugby, poiché voglio ricoprire il ruolo al massimo delle mie potenzialità.”
- A proposito, di cosa si occupa un Team Manager?
“Possiamo definirlo l’anello di congiunzione tra giocatori, staff tecnico e società. Se c’è una particolare richiesta dal campo, io la trasmetto alla dirigenza e insieme troviamo le soluzioni per i ragazzi. Allo stesso modo, quando la società deve fare delle comunicazioni, che siano di ordine logistico o anche motivazionale, è il team manager a riferirle alla squadra. Infine ci si occupa di diverse faccende burocratiche, come tesseramenti, visite mediche ecc.”
- Quali sono, quindi, le skills che un bravo Team Manager deve possedere?
“Credo che il fattore più importante sia quello umano. Bisogna capire le difficoltà dei singoli, captare gli umori della squadra, rivolgersi sempre in tono positivo e propositivo. Per mia fortuna conosco le dinamiche di campo e spogliatoio, avendo giocato una vita con questa maglia, tuttavia non si può dire che sia un ruolo semplice.”
Silver Fox è invece più uomo di campo, colui che presenta la lista gara, ma che dovrebbe essere all’interno di quella lista con il numero 24, poiché senza di lui la partita non si giocherebbe. Scherzi a parte, la Domenica ha l’importante responsabilità di controllare i documenti, di comunicare all’arbitro ogni singolo movimento da mettere a referto, oltre a riferire ufficialmente tutti i cambi.
È il nostro numero 24 anche durante la settimana: il primo a scendere in campo con canotte e borracce pronte, palloni gonfi e la “battuta” sempre a portata di mano!
- Dopo 30 anni da giocatore, cosa ti ha spinto a tornare ogni anno?
“I miei veri amici sono tutti qui. Mi diverto con tutti i ragazzi, dal più piccolo fino al presidente. La passione per questo sport e soprattutto per questa maglia non si è mai affievolita, quindi la domanda giusta potrebbe essere ‘come farei a non tornare’?”
Il suo ruolo si definisce “accompagnatore” e a nostro avviso non ne esiste uno a livello di Silver Fox. Accompagna (nel vero senso della parola) la squadra in ogni occasione: allenamenti, raduni, partite, amichevoli e, soprattutto, è l’ultimo a mollare ad ogni terzo tempo!
Entrambi classe 1965, hanno iniziato a giocare a rugby quando il Valpo nasceva. Beppe seconda linea, Silver terza linea e tutto fare (anche da giocatore), ricordano con emozione le più belle esperienze vissute con la squadra.
“Eravamo compatti, ci divertivamo e ci sentivamo forti. Grazie all’arrivo di coach John Vester nell’88 abbiamo imparato anche ad essere disciplinati in campo. In due campionati abbiamo ottenuto due promozioni perdendo una sola gara. Ricordiamo con grande stima due nostri compagni argentini, i fratelli Finizzola: riuscirono a far crescere il livello di tutti, e iniziammo a prenderci davvero gusto!”
A nome di tutti i giocatori e dirigenti non possiamo che ringraziare questi due personaggi, che riescono ogni giorno, con grande umiltà, a dimostrare cosa vuol dire appartenere a una squadra.