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Dal Santamargherita: Daniele Facinelli

Dal Santamargherita: Daniele Facinelli

“Il rugby è l’unico sport che io abbia mai praticato al di fuori delle mura scolastiche”.

Le prime parole di Daniele Facinelli, tallonatore trentino classe 99 entrato a far parte del Santamargherita a inizio stagione.

“Mi sono appassionato a questo sport grazie ai racconti di mio padre; lui giocava a Rugby League nella squadra scolastica di Sidney quando la sua famiglia emigrò in Australia dal 1968 al 1977”, spiega, “Volevo provarlo anche io, ma in Val di Non, da dove provengo, ancora non esistevano squadre. Questo fino a novembre 2013, quando spostarono il campo da gioco di rugby da Romeno a Revò, il comune in cui abitavo. Appena sentita la notizia, corsi al campo per potermi allenare. Gli allenatori acconsentirono, anche se ancora non erano presenti le categorie giovanili. Avevo 14 anni”.

Facinelli si allena per l’intera stagione senza mai giocare una partita ufficiale in Campionato, solo pochi minuti in un amichevole contro l’under 18 del Valpolicella Rugby. L’anno dopo entra nell’under 16 del Trento, continuando ad allenarsi contemporaneamente anche con i Cedroni. Una doppia presenza che continua anche nelle due stagioni successive, in cui il numero 2 del Santamargherita alterna domeniche in campo con l’under 18 Trentina e altre con la squadra amatoriale dei Cedroni.

“Nello stesso tempo accumulo presenze con la Selezione Valli dell’Adige, allenata dal coach Alessandro Zanella”, racconta.

Facinelli entra poi nel progetto di fusione tra i Cedroni e il Lagaria Rovereto, da cui si nasce un team di C2, allenata da Silvano Zampini, ma per problemi di numeri il gruppo si scoglie qualche mese dopo. “Finisco la mia stagione a Trento”, commenta, “Per tutta la durata dell’anno sportivo, scendo ad allenarmi in Valpolicella tutti i mercoledì, in accordo con coach Zanella”.

E poi, l’ingresso definitivo nel club di San Pietro, in Prima Squadra, in serie A: “Sono stato accolto benissimo dagli altri giocatori, tutti hanno fatto sì che i nuovi innesti si sentissero a casa”, afferma, “Finora, la partita più importante è stata senza dubbio quella di esordio con Petrarca alla 4° giornata di Campionato, in cui ho anche segnato la prima meta in serie A. Per il proseguo di stagione spero solo in vittorie, il gruppo sta lavorando sodo e la voglia di fare è tanta”.

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