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Valpolicella Rugby: e siamo a 45

Valpolicella Rugby: e siamo a 45

Ricordare le tappe più belle di un viaggio lungo 45 anni, guardare per un momento da dove si è partiti e dove si sta andando. Il Rugby Club Valpolicella ha iniziato il cammino che porterà la società di San Pietro in Cariano verso il cinquantesimo compleanno, fissato nel 2024, e lo ha fatto con una grande festa presso la splendida location della cantina e azienda agricola Roccolo del Lago, tra le colline del Lago di Garda nella località Saline e partner del club. Un momento per celebrare la società ma soprattutto le tante figure che hanno contribuito a portare il club giallorosso ai più alti piani a livello nazionale: un percorso di sacrificio, impegno, programmazione e abnegazione, con la costante di quella tipica e solida passione per la palla ovale che anima uomini, donne, papà e mamme della Valpolicella.

Il pranzo è stato l’occasione per salutare i tantissimi protagonisti dei primi 45 anni di rugby giallorosso: dai tanti ex allenatori della Prima Squadra – presenti anche il gallese Lyndon Child, il sudafricano John Fister e l’inglese Neil Johnston – ai capitani storici che hanno guidato il primo XV in anni di battaglie e vittorie in giro per la Penisola. Presenti inoltre allenatori e un dirigente delle categorie giovanili, la prima squadra con lo staff tecnico del Santamargherita, gli sponsor della società che con il loro sostegno hanno contribuito a portare in alto il club, e l’attuale Consiglio Direttivo. Chi non ha potuto essere presente di persona non ha mancato di mandare un proprio ricordo: bellissime le video-testimonianze di Gabriel Filizzola, Giovanni Frapporti, Paco Roman, Guillermo Varaschin e John Dobson, ex allenatore recentemente nominato head coach degli Stormers in Super Rugby. Da parte del club è stata donata una spilla dorata con il logo della società al Presidente Sergio Ruzzenente, come segno di riconoscenza e tributo per il lavoro fatto.

Tra gli interventi più significativi e toccanti quello di Alessandro Zanella, attuale allenatore del Santamargherita e guida tecnica che ha consentito il salto e il consolidamento della Serie A nell’ultimo decennio: “In Valpolicella ho incontrato persone con la scintilla del rugby. Gente a cui chiedevi qualcosa e ti davano tutto e di più: non ho fatto nulla di impossibile se non tirare fuori dai ragazzi questo desiderio di gioco. Vedo qua riunito il passato e il presente del club: sabato sono stato al campo a vedere gli allenamenti del minirugby e ho visto il futuro. E vi assicuro che è un futuro roseo perché la società sta facendo un gran lavoro”. Un messaggio che avranno certamente colto i capitani delle Under 14, 16 e 18, presenti anch’essi per capire e imparare cosa significhi quello straordinario mondo di valori, tradizione e rispetto che il rugby neozelandese rubrica nella perfetta e intraducibile espressione ‘legacy’.

 

Da L’Arena del 18 marzo 2019

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