Il progetto doposcuola, portato avanti da alcuni anni nella Club House di San Pietro, è una delle iniziative su cui la società ripone maggiore attenzione.
L’aspetto sportivo è sicuramente importante nello sviluppo dei nostri ragazzi, ma è da considerarsi un supporto rispetto all’impegno quotidiano principale: l’istruzione.
Mara Zimol, mamma di adolescenti rugbysti e professoressa nelle scuole superiori, si è messa a disposizione per seguire i giovani che hanno aderito al progetto, supportata dal tutor Sebastiano, studente al terzo anno di Medicina e ex giocatore.
“Partecipano ragazzi che frequentano dal primo al terzo anno di scuole superiori, quindi, seppur con approfondimenti e carico di lavoro differenti, gli argomenti da trattare sono simili. Le materie su cui hanno maggior bisogno di supporto sono la fisica, la matematica e l’inglese. Nelle discipline umanistiche come storia e geografia invece riescono a gestirsi in autonomia, noi li aiutiamo principalmente a ripetere ad alta voce”, ci racconta la professoressa.
Sulle difficoltà e i problemi di attenzione: “La prima parte, che va dal post pranzo fino alla pausa delle 16:00, è quella in cui sono più concentrati. L’attenzione cala nella seconda parte, poiché alcuni hanno già terminato le consegne, altri sono stanchi, per cui c’è bisogno in quei casi di tenerli impegnati. Devo dire che lo spirito di squadra che mettono in campo spesso lo riportano anche in aula. Se c’è un compagno in difficoltà in una materia, ad esempio, il più bravo si mette a disposizione per spiegare e aiutare; spesso un compagno meno impegnato ascolta l’altro ripetere e c’è una collaborazione proficua.”
A ridosso delle pagelle, verso fine quadrimestre, ci dice Mara: “tutti si interessano alla pagella che sta arrivando e ce la mettono tutta. Alcuni hanno difficoltà in alcune discipline e quindi, oltre ai compiti per i giorni successivi, chiedono di essere aiutati proprio in quelle, in modo da sistemare la situazione.”
Oltre ai docenti è da sottolineare il fondamentale contributo di un’altra mamma volontaria, responsabile organizzativa del progetto, Petra Kirchlechner, che si è messa a disposizione nelle fasi di avviamento ed è sempre pronta a dare una mano anche in aula, per sostituire o supportare i due tutor.
La società è grata per il lavoro che si porta avanti ogni settimana e orgogliosa dell’atteggiamento propositivo dei nostri ragazzi, abituati ad ascoltare e mettere impegno nelle attività che li porteranno a crescere in modo sano e disciplinato.