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Verona 24 – Valpo 30

Verona 24 – Valpo 30

Il Valpolicella Rugby scrive un pezzo di storia ovale veronese al Payanini Center, espugnando per la prima volta il campo del Verona Rugby e vincendo la partita più attesa, più sentita. Finisce 30-24 una delle stracittadine più appassionanti della storia recente. Una vittoria che mancava da circa vent’anni, con la conquista della prima Carli Cup della storia del club, trofeo istituito nel 2007-08 e dedicato a “Carli” Ranzato messo tradizionalmente in palio nella stracittadina. È un risultato clamoroso, quello del Payanini Center. Valpolicella a punteggio pieno e Verona Rugby che, invece, incassa la terza, bruciante sconfitta consecutiva. L’assetto alta velocità degli antracite non basta, contro una mischia efficace e un gran mestiere nello sfruttare i falli avversari da parte del Valpo.

E quanti falli. La disciplina è ancora una volta il fattore determinante per Verona, che dopo la lunga sosta invernale non riesce a ritrovare il suo equilibrio. Tanto spettacolo in campo, ma soprattutto sugli spalti, gremiti come non si vedeva dal pre-pandemia.

Il primo tempo, in realtà, è a forte marca Verona Rugby: al secondo minuto di gioco, una gran fuga di Leota offre a Nastaro l’occasione per la prima meta che raggela il Valpo. I calci di Simoni tengono a contatto i giallorossi, che rubano anche una delle tante touche del match e sfruttano bene i calci a favore, avvicinandosi alla linea di meta con Gasparini. Verona respinge con una serie di gran placcaggi, concede un nuovo piazzato, ma reagisce di prepotenza con un bell’avanzamento di Parolo. Sugli sviluppi, Douglas interviene in modo molto scomposto su Bonafè, prendendosi un cartellino e una meta tecnica che lancia in avanti gli antracite. Un po’ troppa foga, per i padroni di casa, costa un paio di buone occasioni, come il buco di Leota vanificato da un passaggio in avanti, ma dopo appena venti minuti di gioco l’energia è altissima, la sfida esaltante, e Verona insiste, alla ricerca di marcature, sempre appostata sui cinque metri del Valpo. La terza meta arriva al 30’ minuto tondo:drive insistito, ottimo scambio di Ambrosi con Leota che va a schiacciare in posizione centrale. Molto buona la prova di Samuele Destro ai calci, chiamato a sostituire capitan Mortali. Ecco che però, nel finale del primo tempo, l’inerzia comincia a cambiare: il Valpolicella, forte di un pack temibilissimo, trova una meta all’ultimo con una serie di pick and go e il varco di Roberto Reale.

E, nel secondo tempo, prende in mano la partita con un cuore e una determinazione che al Verona mancano fatalmente. Troppo superficiale, la squadra di Zane Ansell, che cade vittima dell’indisciplina e concede un’altra meta in maul (schiacciata ancora da Reale) per il 21-18 che riapre completamente i giochi. Il Verona si trova anche in inferiorità per un giallo a Parolo, si innervosisce e rischia grosso con un calcio di punizione fallito da Simoni. Le opportunità, però, continuano ad arrivare, fino alla meta del sorpasso di Zenorini, sempre da drive. Il Valpo domina un Verona sottotono e poco motivato, che ha una reazione di orgoglio quando Veliscek guadagna un piazzato per il controsorpasso.

Nel finale, ecco il colpo di grazia: quarta marcatura giallorossa da una touche inizialmente contestata dagli antracite per un sospetto di palla fuori dal campo, va anche la trasformazione per il 24-30 che i padroni di casa non riusciranno più a muovere, nonostante gli ultimi, disperati assalti a cronometro praticamente esaurito, con una serie infinita di mischie sui cinque metri del Santamargherita, una lotta furibonda di cuore e di nervi che gli ospiti vincono accogliendo con un boato il fischio finale.

Tratto da L’Arena del 14/03/2022

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