Padovana e sciatrice di nascita, veronese e rugbista di adozione, Anna ha trasformato l’immensa passione per lo sport nella sua principale attività professionale. Attualmente – oltre ad essere la preparatrice atletica della nostra under 18, è insegnante di educazione fisica in una scuola media veronese e responsabile tecnico under 12 dello Sci Club Edelweiss TNT.
Dopo aver frequentato il Liceo Scientifico Sportivo, si è trasferita a Verona dove si è laureata con il massimo dei voti in “Scienze dello Sport e della prestazione fisica”.
“Sono nata e cresciuta nel quartiere dove ha sede il Petrarca Rugby, perciò sin da piccola ho iniziato a frequentare il mondo del rugby come tifosa. Da subito ho apprezzato lo spirito di questo sport, per certi versi molto simile allo sci, quello che considero il mio mondo. A Verona ho conosciuto diversi colleghi universitari che giocavano nel Valpo, e sono rimasta molto colpita dall’ambiente familiare del Club.”
Dopo un grave infortunio che l’ha tenuta lontana dalle piste per lungo tempo, Anna è stata invitata nello staff tecnico della prima squadra petrarchina, che si preparava a disputare il campionato di Top 12. Ha partecipato negli ultimi anni anche a corsi di ‘preparazione fisica nel rugby’ organizzati dalla FIR e tenuti dagli esperti preparatori di Benetton e Zebre Rugby.
“Ci tengo a ricordare anche una fantastica esperienza con la nazionale di rugby in carrozzina durante il periodo universitario. Una grande soddisfazione sia dal punto di vista umano, poiché sono nate amicizie che vanno avanti ancora oggi, sia dal punto di vista sportivo, con la partecipazione all’Europeo in Irlanda.”
Ci racconti l’avvicinamento e il tuo ruolo nel Valpo?
“Ho ricevuto parecchie richieste dopo l’esperienza al Petrarca. Ho scelto il Valpo in primo luogo perché, come ho detto, conoscevo personalmente l’ambiente; inoltre mi è stato richiesto un impegno che non escludeva le altre attività. Dopo le prime riunioni con lo staff ho definitivamente accettato la proposta, poiché con Samu, Fabio e Bruno siamo da subito entrati nello stesso ordine di idee. Tutti, a partire dall’allenatore, eravamo convinti che si dovesse dare priorità alla formazione atletica e fisica dei ragazzi, per prevenire infortuni ed essere pronti a una stagione intensa.”
Con i continui rinvii e i molteplici protocolli da adottare non deve essere stato semplice programmare il lavoro. Siete riusciti ad adattarvi?
“Sicuramente non è stato semplice, ma la grande disponibilità dei ragazzi ci ha dato una grossa mano. Nel primo periodo, in collaborazione con una fisioterapista esperta, siamo riusciti a fare una ‘anamnesi generale e valutazione funzionale’ degli atleti, che ci serviva sostanzialmente a capire da che punto partire. Sono emersi dei punti deboli comuni a tutta la squadra oltre, ovviamente, a piccole criticità nei singoli casi. Il programma generale che prevedeva obiettivi a breve, medio e lungo termine non ha perciò subito stravolgimenti nonostante le difficoltà.”
Giunti ormai quasi al termine della stagione, il bilancio si può considerare positivo?
“Assolutamente sì. La chiave dell’ottimo lavoro svolto è stata a mio avviso la comunicazione. Abbiamo riferito ai ragazzi ogni minimo cambiamento di programma, tutti gli obiettivi da raggiungere e soprattutto le motivazioni di tali obiettivi. Questo a mio avviso ha reso gli atleti partecipativi e responsabili, proprio perché hanno compreso il fine del duro (e a volte, lo ammetto, noioso) lavoro che stavamo facendo. La presenza agli allenamenti è sempre stata massima, l’entusiasmo ha avuto degli alti e bassi ma complessivamente il bilancio è più che positivo.
Il vostro programma prevede un’andatura “step by step”. Qual è il prossimo passo?
“La continuità è fondamentale. Quest’anno abbiamo costruito le basi e abbiamo instaurato un rapporto di massima fiducia con i ragazzi. Chiaramente in questa categoria ci sono differenze anagrafiche e fisiche importanti, perciò ci andremo a concentrare sul lavoro di cui ciascun giocatore ha bisogno. Chi farà il salto nelle categorie seniores avrà bisogno di aumentare i carichi e di prepararsi agli impatti duri, chi rimarrà in under 18 invece proseguirà nel percorso di ‘costruzione’.”
Facciamo i nostri complimenti ai ragazzi dell’under 18, che in un periodo così complicato hanno dimostrato grande maturità. Il lavoro di Anna e di tutto lo staff giallorosso è di enorme importanza, poiché porterà nelle nostre squadre seniores atleti dediti al sacrificio e pronti a fronteggiarsi con i giocatori esperti.