In una stagione caratterizzata dall’assenza di attività sportiva agonistica, di tornei, eventi e rugby giocato, si rinnova in maniera forte il rapporto tra il Rugby Club Valpolicella e l’AVIS.
Nelle precedenti stagioni di ‘normalità sportiva’ la collaborazione tra la società giallorossa e l’associazione donatori si è tradotta in tantissime iniziative: incontri di sensibilizzazione con atleti Seniores e Juniores, presidio in occasione di ogni partita casalinga del Santamargherita, visibilità del logo al campo di San Pietro in Cariano e soprattutto l’organizzazione del torneo Memorial Nicola Prati, dedicato al giovane ragazzo che ha dato avvio e reso possibile il dialogo tra le due realtà, scomparso nel 2014.
Nell’impossibilità di organizzare momenti di convivialità e socialità, la squadra Old del club di San Pietro in Cariano è scesa in campo per la più importante delle partite: sedici giocatori si sono recati presso il centro trasfusionale di Bussolengo per donare sangue. Parte di questi, già donatori, hanno compiuto la donazione, mentre gli altri si sono sottoposti agli esami di rito e avviato l’iter per divenire anch’essi donatori.
Nell’occasione, erano presenti anche il vicepresidente AVIS di Balconi, la presidente AVIS di Bussolengo e la presidente provinciale Michela Maggiolo, per ringraziare tutti gli atleti. “Spesso siamo noi a dover promuovere iniziative e far capire alle persone l’importanza di donare, ma in questo caso invece è stata una sorpresa. Gli atleti ci hanno contattato per proporre una donazione di squadra, così abbiamo attivato subito l’organizzazione per realizzare questa fantastica idea”, racconta Ezio Aldrighetti, responsabile dei rapporti tra AVIS provinciale e Rugby Club Valpolicella. “In questo momento c’è bisogno reale di sangue, ma noi come AVIS insistiamo sul concetto di ‘donazione consapevole’. Il sangue donato si conserva per 42 giorni, quindi oltre a pregare i volontari di donare in condizioni di salute ottimali, chiediamo di rispettare le esigenze giornaliere dei centri trasfusionali. Bisogna scaglionare quotidianamente le donazioni, in modo da avere sempre sangue a disposizione nei momenti di maggiore necessità”, conclude Aldrighetti.
Queste invece le parole di Denis Farina, atleta degli Old da tanti anni donatore, che racchiude i più puri valori del rugby: “Quando ci siamo riuniti a inizio stagione, sentivamo tutti l’esigenza di fare qualcosa in più. Il mondo Old non è solo rugby, è convivialità, socialità e solidarietà. Da un incontro presso la nostra sede ‘ufficiosa’ all’Enoteca Pavoni, è emerso che io e altri ragazzi della squadra siamo donatori già da parecchi anni, allora abbiamo pensato di coinvolgere tutto il gruppo. Donare il sangue è fondamentale, e noi siamo felici di poter contribuire tutti insieme alla causa”. Solidarietà e sostegno, del resto, sono parole d’ordine per gli atleti Old giallorossi, che grazie ai tantissimi anni sui campi da rugby incarnano lo spirito più puro e genuino della palla ovale: a luglio, dopo che il rifugio Telegrafo sul Monte Baldo è stato messo ko da un fulmine, alcuni atleti della squadra lo hanno raggiunto portando con sé due fusti di birra.
Nata tre anni fa, la squadra Old è cresciuta in seno al Rugby Club Valpolicella con numeri impressionanti: ad oggi si contano oltre 50 atleti, che si allenano due volte alla settimana agli ordini di coach Silvano Zampini e disputano lo (S)Campionato, torneo riconosciuto e organizzato dal Comitato Old Rugby Veneto. Una realtà che racchiude storici ex giocatori giallorossi e non solo, aperta a tutti coloro che vogliono avvicinarsi per la prima volta allo splendido mondo della palla ovale e sempre in prima linea nell’aiuto logistico e organizzativo al club in occasione di tornei ed eventi. Per fare sport e soprattutto del bene l’età non conta.
Tratto da L’Arena del 15/11/2020