«Parlare di disabilità acquisita può spaventare, ma c’è bisogno di formazione e inclusione». A parlare è Laura Tarquini, mamma di Andrea Canova, ventisettenne che nel 2018 a seguito di un incidente stradale ha riportato gravi danni cerebrali.
La Club House del Valpolicella Rugby, team nel quale Andrea giocava, ospiterà lunedì 13 marzo alle 20:00 una cena di sensibilizzazione sul delicato tema del risveglio dal coma. «L’idea è stata di Sergio Ruzzenente, presidente del Valpo – spiega Tarquini – Insieme eravamo riusciti anche a portare per la prima volta a Verona la Giornata nazionale dei risvegli dal coma, l’8 ottobre. La Valpo Family, come la chiama Andrea, non ci ha mai lasciato soli».
Una storia di forza e riconquista quella di Andrea. Vittima di un incidente a soli ventitré anni, le possibilità di uscita dal coma nulle secondo i medici veronesi e il trasferimento alla Casa dei risvegli di Bologna nella quale i suoi occhi si sono riaperti. Cresciuto sui campi del Santamargherita, fino ad arrivare a indossare la maglia della Prima Squadra giallorossa, ora Andrea torna nella sua amatissima Club House in occasione di una serata a lui dedicata.
«Affrontare questi temi è importante. Bisogna partire dalle famiglie, far capire che un trauma del genere può capitare a chiunque in un qualsiasi momento e se vogliamo un mondo migliore dobbiamo lavorare anche sotto l’aspetto dell’inclusione, della rete sociale di questi ragazzi. Andrea è sempre Andrea. A cambiare è solo il modo in cui si approccia al mondo, ma il suo diritto a vivere, a stare con gli amici, a sorridere resta», spiega Tarquini che nel frattempo si è mobilitata per dare vita a un’associazione dedicata proprio ai ragazzi come suo figlio.