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Quattro chiacchere con: Luca Boscaini

Quattro chiacchere con: Luca Boscaini

Boscaini Scarpe è ormai da anni sponsor ufficiale del Valpolicella. Ed è proprio Luca Boscaini a spiegarci cosa l’ha convinto ad unirsi al Valpo e al rubgy.

Luca, cosa ti ha spinto a sponsorizzare il Valpolicella?

La voglia di creare un network capace di dare maggiore visibilità agli sport meno seguiti, in grado di unire persone che condividano un progetto non solo puramente sportivo, ma soprattutto educativo. Questa è proprio una cosa su cui sta investendo parecchio il Valpolicella attraverso le varie iniziative che ha avviato, come quella all’interno delle scuole coadiuvata da Giovanni Mazzi, a dimostrazione che lo sport aiuta davvero a crescere. Anche con la mia associazione podistica, Boscaini Runners, cerco di sostenere progetti che possano avere una certa rilevanza sociale o formativa.

Cosa ne pensi dell’attenzione della società di San Pietro nei confronti di bambini e ragazzi?

È fondamentale, partire dai giovani significa porre delle solide basi per una buona crescita del club. Il Valpolicella sta facendo un ottimo lavoro da questo punto di vista grazie al presidente Sergio Ruzzenente e uno staff eccezionale, tra cui il responsabile tecnico Alessandro Zanella e il responsabile organizzativo Marco Previato. Ora servirebbe forse un maggiore sostegno logistico, ma alcune cose si stanno muovendo.

Cosa ti piace del rugby?

È uno sport in cui, come nella corsa, si capisce davvero cosa sia la fatica, si avanza passando la palla indietro, meccanismo per niente semplice, ma soprattutto si impara che in una quadra non c’è posto per i fenomeni. Con il rugby si sviluppa la cosiddetta resilienza, cioè la capacità di affrontare e superare le difficoltà e si impara a sostenere i propri compagni.

Quali sono le ragioni per cui i ragazzi dovrebbero cominciare a praticare sport?

Con l’esperienza sportiva si sviluppano i propri sensi, si capisce realmente cosa significhi fare gruppo, si impara a perdere e a rialzarsi dopo una sconfitta o un infortunio, a sporcarsi le mani e a fare un passo indietro per i compagni. Lo sport è un prezioso strumento di formazione e aggregazione in un’epoca dove si tende sempre più a interagire nascosti dietro lo schermo di un PC o di un telefonino, per questo anche le famiglie e le scuole dovrebbero capirne la necessità.

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