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L’Under 14 vista da Marco Previato

L’Under 14 vista da Marco Previato

La scorsa domenica, dopo la lunga pausa natalizia, anche le due squadre dell’Under 14 Valpo West sono rientrate in campo per affrontare in trasferta il Rugby Altovicentino, nell’ultima partita della prima fase di campionato.

Da inizio anno si notano molti miglioramenti nei due team anche se, come spiega il vice allenatore Marco Previato, c’è ancora un po’ di strada da fare: «A volte noto ancora nei ragazzi la tendenza a voler risolvere individualmente la partita, c’è quella frenesia che porta tutti a seguire il pallone. Serve più ordine in campo, bisogna iniziare a lavorare come una vera squadra. Con Alessandro Zanella, head coach della Prima Squadra, abbiamo cominciato un percorso di preparazione tecnica che svolgiamo ogni lunedì, insieme al gruppo del West. Con il club di Sona ora ci alleniamo anche il giovedì, in modo da permettere a tutti i giocatori di conoscersi meglio l’un l’altro e di acquisire ulteriore confidenza in campo».

Il numero degli atleti tesserati è aumentato rispetto allo scorso anno, oggi sono infatti presenti 45 giocatori Under 14, per la maggior parte nati nel 2005, ma sono presenti anche ragazzi nati nel 2004.

«Con gli altri due allenatori, Marco Pacchera e Jacopo Cavallini, cerchiamo di mantenere due squadre divise per età, anche se ovviamente dobbiamo tenere conto dei diversi ruoli e per questo le classi possono mischiarsi. L’obiettivo è quello di avere un team più maturo e uno un po’ più inesperto da far crescere», afferma Previato, «Questa è una categoria impegnativa, di cambiamenti, in cui si passa dal minirugby alle giovanili e quindi al gioco vero e proprio. Le dimensioni del campo aumentano e occorre una buona organizzazione per occuparlo correttamente. Servono quindi maggiore impegno, più regole e più sacrificio, per questo non transigiamo sul comportamento e chiediamo più partecipazione durante gli allenamenti».

Da qualche anno, inoltre, per i ragazzi dell’Under 14 è stata avviata un’importante iniziativa con la squadra di Nancy, in Francia, un momento di gioco e confronto con un’altra cultura rugbistica: «È una sorta di scambio culturale dove, alternativamente, ospitiamo i ragazzi e veniamo ospitati dalle famiglie francesi», spiega, «Quest’anno tocca a noi, a Pasqua ci recheremo a Nancy per cinque giorni, così da avere la possibilità di conoscere più da vicino una realtà diversa. Fortunatamente abbiamo un referente sul posto, Franco Piccolo, un veronese che risiede là e che ci da una mano nella gestione di questo progetto».

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