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Rugby e ricerca: Santamargherita e AVIS contro la ‘concussion’

Rugby e ricerca: Santamargherita e AVIS contro la ‘concussion’

Il Santamargherita Valpolicella scende in campo affianco ad AVIS per supportare la ricerca medica in campo sportivo. Nei prossimi giorni e per tutto il prossimo futuro, alla club house di Via Tofane sarà apposto un contenitore destinato alla raccolta dei tappi in plastica, i quali verranno poi venduti dall’Associazione donatori a fine di riciclo.Il ricavato servirà per finanziare una borsa di studio per la ricerca scientifica inerente i traumi neurologici quale conseguenza dell’attività sportiva, soprattutto in età adolescenziale. Ad occuparsene sarà l’Unità Operativa di Neurologia B del policlinico di Borgo Roma. 

Nel mondo del rugby le cosiddette “botte in testa” sono conosciute con il nome di concussion, e negli ultimi anni il massimo organismo ovale World Rugby ha rivolto la propria attenzione allo studio degli effetti nel lungo periodo che esse hanno su atleti professionisti e amatoriali. Sono state lanciate diverse campagne di sensibilizzazione rivolte a tecnici e atleti, finalizzate soprattutto al riconoscimento di episodi potenzialmente pericolosi e al loro trattamento.
In tempi recentissimi, ha tenuto banco tra i media il caso-North: la forte ala gallese rischiava di saltare la Rugby World Cup 2015 a causa di tre episodi ravvicinati, che l’hanno costretto ad uno stop di diversi mesi.


All’iniziativa partecipano altre importanti società veronesi, tra cui anche Chievo Verona, Tezenis Basket e Arena Volley Femminile. 

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