Il Santamargherita ha un nuovo capitano per la stagione 2020/21. Si tratta di Francesco Ferraro, tallonatore classe 1995 e che ha mosso i primi passi ovali in casa Valpolicella a 11 anni. Giocatore solido e dinamico, Ferraro si è imposto negli anni quale esempio e trascinatore: un leader giovane e prezioso per una squadra che si presenta al via con diversi volti nuovi. La scelta è stata fatta da tecnici e atleti, che intanto proseguono la preparazione in vista delle prime amichevoli e che hanno tutti completato il ciclo di test fisici presso il centro Isokinetic, da dove il neo capitano ci racconta l’emozione della nomina.
Essere capitano è un onere ma anche un onore. Cambierai il tuo approccio al campo?
Per il momento non sento ancora la pressione e soprattutto non sento di dover cambiare: se la squadra mi ha scelto è per come sono, per le mie qualità dentro e fuori dal campo, che sento di dover confermare e potenziare, ma non certo cambiare. A livello sportivo voglio una squadra che sappia gestire bene i momenti di pressione, senza farsi prendere dal panico.
Qual è il percorso che ha portato alla tua scelta?
Sono stati organizzati dei momenti di team building, durante i quali sono emerse le leadership nel gruppo. Dietro di me e a mio sostegno c’è proprio un leadership group: amici e compagni di squadra con cui siamo pronti ad affrontare ogni sfida e con cui ci sarà un confronto continuo e costante, sia tra di noi, che con i tecnici che con la società.
Confronto è la parola d’ordine del nuovo ciclo tecnico
Al termine di ogni allenamento ci vengono chiesti feedback e opinioni, la ricerca del confronto è una prerogativa. I tecnici sono aperti alle nostre idee, ci danno impulsi e insieme miglioriamo le cose, per esempio singole giocate.
Prima di campionato contro il Verona Rugby. Poteva esserci avvio migliore?
Un inizio bomba. Dopo sei mesi senza giocare non potevamo chiedere di meglio. Per noi è una grande opportunità per partire con il morale e il piede giusti, in più davanti al pubblico amico. Non vediamo l’ora.
Come valuti i primi mesi di lavoro con coach Edd Thrower?
Siamo tutti motivati e la voglia di fare è tanta. La voriamo tantissimo individualmente in palestra e nelle skills individuali prima di allenamento. Edd è un allenatore che chiede tantissimo e dà tantissimo, le motivazioni sono quelle giuste. L’obiettivo è proprio mettere a frutto il lavoro che stiamo facendo e tutto l’entusiasmo che si respira in campo, in spogliatoio e in club house ad ogni allenamento.
Tratto da l’Arena del 05/10/2020